martedì 23 giugno 2015

L'uomo non crea se stesso.

Carissimi fratelli e sorelle, questa mattina ho iniziato la meditazione dell'Enciclica "Laudato Si" di Papa Francesco.
Vi propongo il passo che mi ha più colpito:
"Papa Benedetto ci ha proposto di riconoscere che l’ambiente naturale è pieno di ferite prodotte dal nostro comportamento irresponsabile. Anche l’ambiente sociale ha le sue ferite. Ma tutte sono causate in fondo dal medesimo male, cioè dall’idea che non esistano verità indiscutibili che guidino la nostra vita, per cui la libertà umana non ha limiti. Si dimentica che «l’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura». (Discorso al Deutscher Bundestag, Berlino, 22 settembre 2011) 
Con paterna preoccupazione ci ha invitato a riconoscere che la creazione risulta compromessa «dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l’insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi» (Discorso al Clero della Diocesi di Bolzano-Bressanone, 06 agosto 2008)".
Carissimi fratelli e sorelle, se non rispettiamo il creato sbagliamo profondamente perché da esso prendiamo l'ossigeno per respirare, l'acqua per idratarci e il cibo per sostentarci. Le parole di Papa Benedetto, perciò, ci facciano diventare uomini e donne più attenti ai campanelli d'allarme che il pianeta ci lancia.
Un abbraccio, Elia.

mercoledì 10 giugno 2015

Medjugorje? No, grazie!

Carissimi fratelli e sorelle, come tutti sapete non mi sono mai espresso pubblicamente sulla questione di Medjugorje perché non sono un teologo, non sono un vescovo e non posso bypassare il Papa.
Oggi, però, voglio condividere con voi le bellissime parole che il Papa ha pronunciato poco dopo il suo ritorno da Sarajevo (fonte: Leggo.it): 
«Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?». E, ancora più chiaro: «Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più», perché «la Madonna non manda emissari».
Durante l’omelia della messa a Santa Marta, il Pontefice è tornato a parlare di veggenti e apparizioni. Senza menzionare direttamente Medjugorje, ma lasciandola “intravedere” nelle sue parole. E, soprattutto, eliminando quel barlume di “apertura” che, in passato era sembrato trapelare dalla Chiesa. 
«Siamo lì lì per prendere delle decisioni», ha detto papa Francesco, riferendosi a uno studio di anni eseguito dalla Congregazione - sembra essere stata anticipata anche dall’annullamento dell’incontro pubblico con la veggente di Medjugorje, Vicka Ivanovic, proprio per in attesa del verdetto.
Il Pontefice, nell’omelia ha criticato chi ha sempre bisogno «di novità dell’identità» e chi vuole trasformare il cristianesimo in una «bella idea». 
Non bisogna «annacquare» l’identità cristiana, ha affermato papa Francesco, si rischia di passare dalla «concretezza» della testimonianza di fede alla costruzione di una «religione un po’ soft, sull’aria e sulla strada degli gnostici. Dietro c’è lo scandalo. Questa identità cristiana è scandalosa».
Carissimi fratelli e sorelle, a Medjugorje si è creato un mercato formato da 1) veggenti che girano il mondo per accontentare questo o quel movimento, 2) associazioni che operano con soldi provenienti da tutto il mondo, 3) negozi di souvenir, ecc... Gesù si ribellò al mercato del Tempio!
Papa Francesco, continuando l'opera iniziata da Benedetto XVI, ha chiarito finalmente la posizione della Chiesa Cattolica. Attendo con ansia il documento ufficiale nel quale il Vaticano dirà perché a Medjugorje è tutto falso.
Un abbraccio, Elia.

domenica 7 giugno 2015

Corpus Domini è preoccuparsi di chi non ha da mangiare

Carissimi fratelli e sorelle, questa mattina il nostro amato Santo Padre Francesco ha detto qualche parola sull'odierna Solennità del Corpus Domini. Ecco le sue parole: "La festa del Corpus Domini ispiri ed alimenti sempre più in ciascuno di noi il desiderio e l'impegno per una società accogliente e solidale.
L'odierna festa ci stimola a diventare, con la vita, imitatori di ciò che celebriamo nella liturgia.
Chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a quanti non hanno pane quotidiano. E' un problema sempre più grave, nonostante gli interventi della Comunità internazionale e di molte organizzazioni. Occorre pertanto individuare proposte e progetti precisi per risolverne le cause strutturali. 
Il Cristo, che ci nutre sotto le specie consacrate del pane e del vino, è lo stesso che ci viene incontro negli avvenimenti quotidiani.
È nel povero che tende la mano, è nel sofferente che implora aiuto, è nel fratello che domanda la nostra disponibilità e aspetta la nostra accoglienza. È in ogni essere umano, anche il più piccolo e indifeso". (Papa Francesco, 07 giugno 2015)
Carissimi fratelli e sorelle, quando ho letto queste parole mi son detto: il Papa parla a noi del Gruppo Cvm Cuneo.
Quello che stiamo facendo per la Repubblica Centrafricana è poco, lo so, ma è segno e testimonianza che Cristo non abbandona chi è nel bisogno, nel dolore e nell'indigenza.
Continuiamo a raccogliere tutto quello che possiamo per aiutare i bambini della Missione di Padre Aurelio ad avere un futuro migliore e sereno.
Un abbraccio, Elia.

sabato 6 giugno 2015

I Sacerdoti e i Religiosi indossino l'abito del loro Istituto

Carissimi fratelli e sorelle, quest'oggi voglio parlarvi nuovamente dell'abito religioso per Sacerdoti e Religiosi. In questi giorni mi è di nuovo capitato di vedere due giovani Sacerdoti vestiti in abiti civili e ricercati. Sinceramente questo mi ha fatto un po' strano visto che per me il Sacerdote è messaggero di Dio per le strade del mondo.
Papa Benedetto XVI nel 2010, parlando ai Sacerdoti, disse: «Il sacerdote non è semplicemente il detentore di un ufficio, come quelli di cui ogni società ha bisogno affinché in essa possano essere adempiute certe funzioni. Egli invece fa qualcosa che nessun essere umano può fare da sé: pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia così, a partire da Dio, la situazione della nostra vita. Pronuncia sulle offerte del pane e del vino le parole di ringraziamento di Cristo che sono parole di transustanziazione – parole che rendono presente Lui stesso, il Risorto, il suo Corpo e suo Sangue, e trasformano così gli elementi del mondo: parole che spalancano il mondo a Dio e lo congiungono a Lui. Il sacerdozio è quindi non semplicemente «ufficio», ma sacramento: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore. Questa audacia di Dio, che ad esseri umani affida se stesso; che, pur conoscendo le nostre debolezze, ritiene degli uomini capaci di agire e di essere presenti in vece sua – questa audacia di Dio è la cosa veramente grande che si nasconde nella parola «sacerdozio». Che Dio ci ritenga capaci di questo». (Papa Benedetto XVI, 11 giugno 2010, Festa del Sacro Cuore di Gesù)
Carissimi fratelli e sorelle, aiutiamo i Sacerdoti, preghiamo per loro, offriamoci di fare dei servizi gratuiti per la Parrocchia ma, per favore, esortiamoli ad indossare l'abito dell'istituto a cui appartengono perché è vero che l'abito non fa il monaco ma è altrettanto vero che l'abito gli ricorda chi è e qual è la sua missione.
Un abbraccio, Elia.