Carissimi fratelli e sorelle, se vogliamo che il nostro cammino di Gruppo di Preghiera sia autentico dobbiamo uscire dall'ambiguitá di vita.
Un grande gesuita a questo proposito scrisse: "Ogni giorno sei colpito, quasi bombardato da slogan, riviste, programmi radio televisivi, cinema, colleghi di studio, di lavoro che ti promettono con assoluta sicurezza «sarai contento quando sfogherai i tuoi istinti, divertiti e scapricciati godendo in tutti i sensi la tua giovinezza; liberati da ogni tabù, spassandotela finché puoi cogliendo ogni occasione per avere dei piaceri».
Leggi il Vangelo e senti un discorso strano: si è felici dice Gesù - quando si domina se stessi raggiungendo la purezza del cuore anche a costo di sacrifici (cfr. Matteo 5. 8).
Il primato dello spirito sulla materia è un vero segreto di impagabile gioia.
Sarai felice anche se a te ragazza sembrerà di non realizzarti, perdendo quel ragazzo che ami perché non l'accontenti, soffrendo perché gli anni passano in una attesa che sembrerebbe inutile.
Sarai felice anche se tu ragazzo non sarai capito nel tuo impegno di purezza e il tuo sforzo sarà irriso dai tuoi stessi amici.
Sono due prospettive, due tesi opposte: quale la vera? Quale comportamento placa il tuo animo assetato di gioia?". (Padre Giorgio Bettan, S.J., "La gioia del dono di sé")
Carissimi fratelli e sorelle, se vogliamo stare nella Chiesa Cattolica dobbiamo comportarci da figli di Dio e dobbiamo seguire il cammino propostoci da Gesù nel Vangelo.
Questa riflessione meditiamola durante la settimana... ci farà bene.
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera

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