Carissimi fratelli e sorelle, oggi voglio parlarvi di un santo che è diventato tale grazie alla sua condotta di vita improntata sul Vangelo. Il nome di questo santo - di cui vi ho già parlato - è Andrea Avellino, Chierico Regolare Teatino.
«Per poter degnamente ammirare lo zelo di Andrea, di cui diede egli un saggio nella sua età giovanile, bisognerebbe rinnovasse quel prodigio, che operò dopo la sua morte, quando si mostrò tutto ricoperto di gloria, con una gran fiamma sfavillante di lucidissimi splendori, che gli uscivano dal petto, in prova di quel gran fuoco d'amore verso delle anime, di cui ardeva in questa vita. Ma se non ripete ora tali prodigi in argomento del suo zelo, le sue stesse proteste ne sono una chiara prova. Con uno spirito fervoroso e ingenuo soleva dire: "La speranza di poter giovare alle anime e d'assicurarle del paradiso esser il miele, che radolciva le amarezze della sua vita sempre travagliosa e stentata; stimarsi indegno del nome di servo di Dio, se non desiderasse con tutto l'ardore di spargere il sangue per la salute del prossimo, e se di questa grazia era immeritevole perché peccatore, bramava almeno di spargere continui e copiosi autori, non risparmiando qualunque fatica ed incomodo; non cercare da Dio altro premio di queste sue fatiche, che anime; sentire egli tale desiderio di convertir anime, quale il sentì il divin Redentore nella conversione della Samaritana, unica meta di tutti i pensieri ed azioni sue; insomma, essere egli prontissimo anche per un'anima sola a sacrificare la propria vita".
Questi suoi detti sono comprovati da fatti innumerevoli, che dimostrano come il cuor suo ardesse di quel fuoco di carità, che non dice mai basta, non saziandosi mai di fatiche e di patimenti per la salute delle anime. Infatti egli era di continuo in moto a rintracciar le pecorelle di Cristo smarrite, o a condurre a' pascoli più sostanziosi le pecorelle fedeli, e per questo motivo lasciava spessissime volte di prendere il necessario nutrimento e vegliava le intere notti». (Padre Gaetano Maria Magenis, Sacerdote dell'Ordine dei Chierici Regolari Teatini, "Vita di sant'Andrea Avellino, Chierico Regolare Teatino" - volume primo - Collana di Vite di Santi, Anno XX, Dispensa 119, Pagine 22 e 23, Monza 1870)
Il nostro amato sant'Andrea iniziò a vivere in stato di caritatevole immolazione sin dalla giovinezza perché un tempo nelle famiglie si esortavano i bimbi a desiderare con amore la santità.
Ai giorni nostri, purtroppo, molti bambini non vengono neppure mandati al Catechismo per cui arrivano alla maggior età ignoranti di Cristo. Come si può permettere che la società si secolarizzi così tanto?
Carissimi fratelli e sorelle, mettiamoci con umiltà alla scuola dei Teatini per imparare a cercare prima di tutto il Regno di Dio e la sua Giustizia.
Un abbraccio, Elia

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