mercoledì 30 dicembre 2015

Auguri di Buon 2016!

Carissimi fratelli e sorelle, questa mattina il Santo Padre ha detto:
"L’icona del presepio che contempliamo in questi giorni aiuti voi, cari giovani, a imitare la Santa Famiglia, modello dell’amore vero. 
Sostenga voi, cari ammalati, ad offrire le vostre sofferenze in unione a quelle di Gesù per la salvezza del mondo. 
Incoraggi voi, cari sposi novelli, a edificare la vostra casa sulla roccia della Parola di Dio, rendendola, sull’esempio di quella di Nazaret, un luogo accogliente, pieno di amore, di comprensione e di perdono". (Papa Francesco, Udienza Generale di mercoledì 30 gennaio 2015)
Carissimi fratelli e sorelle, unendomi al Santo Padre auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie un Buon 2016. Questo nuovo anno porti a tutti ed a ciascuno tanta pace, tanta serenità e tanto amore per il prossimo.
Un abbraccio, Elia.

giovedì 24 dicembre 2015

Nell'Anno della Misericordia sicura speranza della salvezza

Carissimi fratelli e sorelle, nella vigilia del Santo Natale vengo a voi con questa mia riflessione per parlarvi di un tema tanto caro al Santo Padre quanto al primo Papa Pietro: la speranza della salvezza.
Vi ho parlato di san Pietro perché fu proprio lui che - rivolgendosi ai Cristiani dell'Asia Minore - scrisse:

  • "nella sua grande misericordia egli [il Signore] ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce". (1 Pietro 1, 3-4)
  • "siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto". (1 Pietro 1, 6-8)
  • "amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna". (1 Pietro 1, 22-23)
In questo Anno Santo, secondo me, dobbiamo meditare con molta attenzione la Prima Lettera di San Pietro Apostolo perché in pochissimi versetti ci esorta a riflettere sul fatto che

  1. Dio ci ha rigenerati dal peccato e dalla morte con la misericordiosa immolazione del suo Unigenito Figlio;
  2. Dio permette che attraversiamo momenti di sofferenza e di afflizione per farci capire che solo con la fede nella sua Parola possiamo trovare la forza per affrontare le difficoltà della vita;
  3. Dio ci chiama ad amarci gli uni gli altri come Lui stesso ha amato noi. Su questo punto vorrei soffermarmi un momento perché - a mio avviso - è il più complicato da mettere in pratica. Infatti come si può amare una persona che ci sta antipatica? Perché bisogna amare chi ci offende? Per quale motivo bisogna amare chi con noi non ha nulla a che spartire? La risposta è solo una: Gesù in croce!
Quando Gesù effuse volontariamente il Suo Sangue sulla croce non lo fece solo per le Pie Donne, per i suoi amati Dodici o per i suoi amici... Gesù si immolò per tutti, anche per quelli che lo frustarono, gli sputarono e lo vilipesero.
Un filosofo disse che "si inizia a morire nel momento in cui si viene alla luce" ed aveva ragione perché con la nascita inizia il nostro pellegrinaggio terreno che si conclude nel momento in cui il Signore decide di ricongiungerci a Sé.
Carissimi fratelli e sorelle, questa notte Gesù verrà di nuovo in mezzo a noi per iniziare il Suo pellegrinaggio terreno al nostro fianco. Come ogni anno facciamo un buon proposito per l'anno che viene e cerchiamo di tenerlo presente in ogni confessione che faremo di qui al prossimo Natale.
L'amicizia di Gesù è il dono più grande che abbiamo: non sciupiamola.
Con la certezza che il Bambino Gesù ci ama infinitamente e che la nostra Mamma Immacolata ci accudisce come bimbi in fasce vi saluto, vi abbraccio e vi auguro un Santo Natale.
Andrea Elia Rovera
Fondatore del Gruppo Cvm Cuneo

P.s.
Lo chiede il Papa e lo chiedo anch'io: "Per favore non dimenticatevi di pregare per me".

martedì 8 dicembre 2015

Nel giorno dell'Immacolata breve riflessione sui Consigli Evangelici

Carissimi fratelli e sorelle, nel giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima e nel giorno in cui il Santo Padre ha aperto la Porta Santa - dando così inizio al Giubileo della Misericordia - ho fatto la mia riflessione sull'importanza e il valore dei Consigli Evangelici.
L'ho fatto seguendo una traccia preparata dalle Suore della "Fraternità Buon Samaritano" di Bovalino (Reggio Calabria) che scrivono:
CASTITA’: Mediante il consiglio evangelico della castità, che “comporta l’obbligo della continenza perfetta nel celibato” (canone 599), vogliamo esprimere la nostra appartenenza totale a Cristo, offrendogli tutto ciò che siamo: corpo, energie, amore, volontà, sentimenti, vivendo in rapporto sponsale con Lui.
Convinti che Cristo solo è il centro della nostra esistenza vogliamo ricondurre a Lui i nostri affetti, scegliendolo come unico sommo bene, “perché forte come la morte è l’amore”.
POVERTA’: Dio Padre ci ha chiamati a seguire Cristo, il Figlio dell’uomo che “non ha dove posare il capo” (Matteo 8, 20); la povertà evangelica assunta come stile di vita è pertanto segno che annuncia ai fratelli la disponibilità a farsi pellegrini per le strade degli uomini come Gesù Buon Samaritano.
Scegliamo di fare nostro uno stile di vita semplice, essenziale, che si evidenzi tanto negli abiti che indossiamo quanto negli ambienti in cui viviamo. Ci poniamo in continuo discernimento tra ciò che è necessario e ciò che è superfluo, tra ciò che può servire ai fini della missione e ciò che soddisfa solo esigenze personali, secondo l’invito di Gesù: “ Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno...”. (Luca 9, 3)
OBBEDIENZA: Il consiglio evangelico dell’obbedienza trova il suo significato profondo in una visione di fede che ci permette di aderire pienamente e prontamente come Maria, al progetto del Padre per la salvezza dei fratelli, sapendo di offrire il dono della propria libertà in conformità a Cristo che offrì se stesso fino alla morte e alla morte di croce (Filippesi 2, 8). 
Leggendo e meditando ciascuno di questi paragrafi ho pensato a Maria Immacolata.
Come ha vissuto Lei la castità?
Come ha vissuto ed insegnato al piccolo Gesù la povertà?
Come ha fatto ad obbedire senza indugi alla volontà del Padre che Le ha chiesto di diventare la Madre del Salvatore?
Carissimi fratelli e sorelle, questo Anno Santo sia per noi occasione speciale di riflessione sulla nostra vita di cristiani, sulla nostra vita di figli e sulla nostra vita di fratelli e sorelle in famiglia, sul lavoro, a scuola, ecc...
Con la speranza che questa mia riflessione vi sia d'aiuto vi saluto e vi abbraccio chiedendovi la cortesia di pregare per me povero peccatore.
Andrea #Elia Rovera
Fondatore del Gruppo Cvm Cuneo