giovedì 24 dicembre 2015

Nell'Anno della Misericordia sicura speranza della salvezza

Carissimi fratelli e sorelle, nella vigilia del Santo Natale vengo a voi con questa mia riflessione per parlarvi di un tema tanto caro al Santo Padre quanto al primo Papa Pietro: la speranza della salvezza.
Vi ho parlato di san Pietro perché fu proprio lui che - rivolgendosi ai Cristiani dell'Asia Minore - scrisse:

  • "nella sua grande misericordia egli [il Signore] ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce". (1 Pietro 1, 3-4)
  • "siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto". (1 Pietro 1, 6-8)
  • "amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna". (1 Pietro 1, 22-23)
In questo Anno Santo, secondo me, dobbiamo meditare con molta attenzione la Prima Lettera di San Pietro Apostolo perché in pochissimi versetti ci esorta a riflettere sul fatto che

  1. Dio ci ha rigenerati dal peccato e dalla morte con la misericordiosa immolazione del suo Unigenito Figlio;
  2. Dio permette che attraversiamo momenti di sofferenza e di afflizione per farci capire che solo con la fede nella sua Parola possiamo trovare la forza per affrontare le difficoltà della vita;
  3. Dio ci chiama ad amarci gli uni gli altri come Lui stesso ha amato noi. Su questo punto vorrei soffermarmi un momento perché - a mio avviso - è il più complicato da mettere in pratica. Infatti come si può amare una persona che ci sta antipatica? Perché bisogna amare chi ci offende? Per quale motivo bisogna amare chi con noi non ha nulla a che spartire? La risposta è solo una: Gesù in croce!
Quando Gesù effuse volontariamente il Suo Sangue sulla croce non lo fece solo per le Pie Donne, per i suoi amati Dodici o per i suoi amici... Gesù si immolò per tutti, anche per quelli che lo frustarono, gli sputarono e lo vilipesero.
Un filosofo disse che "si inizia a morire nel momento in cui si viene alla luce" ed aveva ragione perché con la nascita inizia il nostro pellegrinaggio terreno che si conclude nel momento in cui il Signore decide di ricongiungerci a Sé.
Carissimi fratelli e sorelle, questa notte Gesù verrà di nuovo in mezzo a noi per iniziare il Suo pellegrinaggio terreno al nostro fianco. Come ogni anno facciamo un buon proposito per l'anno che viene e cerchiamo di tenerlo presente in ogni confessione che faremo di qui al prossimo Natale.
L'amicizia di Gesù è il dono più grande che abbiamo: non sciupiamola.
Con la certezza che il Bambino Gesù ci ama infinitamente e che la nostra Mamma Immacolata ci accudisce come bimbi in fasce vi saluto, vi abbraccio e vi auguro un Santo Natale.
Andrea Elia Rovera
Fondatore del Gruppo Cvm Cuneo

P.s.
Lo chiede il Papa e lo chiedo anch'io: "Per favore non dimenticatevi di pregare per me".

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