Tra queste voglio segnalarvi quella del Preposito Generale dell'Istituto della Carità - Padri Rosminiani che mi ha scritto:
Roma, 31 ottobre 2015
Carissimo Andrea Elia, la tua lettera sulla vita e l'opera del Beato Antonio Rosmini è scritta con intelligenza affettuosa. Sì, sei interiormente toccato dalla testimonianza della sua totale donazione alla missione che Dio gli aveva segnalato attraverso la voce della Chiesa. Come ha raggiunto te, ora può continuare a toccare anche altri, attraverso queste tue pagine. Il Vangelo ha camminato portato dai Santi, con le loro parole, con le virtù, con le opere.
Rosmini ha fatto la scelta di lasciarsi talmente illuminare dalla luce della Verità da diventare anche incandescente di Carità. Chi lo incontra studiandolo si accorge che è anche un mistico, costantemente vivente nella grazia. Chi lo considera nella sua santità scopre che è anche un maestro, una guida per trovare le ragioni profonde e sicure della fede.
Ti ringrazio, caro Elia per questa tua attenzione al Beato Padre Fondatore. Ti saluto da Roma, dove è la mia sede ora, ma ambedue ci sentiamo uniti da quel Sacro Monte dove la grazia del sacrificio di Gesù unisce tutti.
Cari saluti. Don Vito Nardin
Carissimi fratelli e sorelle, queste parole mi hanno fatto molto piacere perché testimoniano che il mio piccolo lavoro sui santi che hanno operato in Piemonte è arrivato al cuore delle persone che lo hanno letto.
Di cuore mando a ciascuno di voi un abbraccio perché vi amo tutti, uno per uno, ma - prima di congedarmi - voglio chiedervi la cortesia di non smettere di pregare per me.
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
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