mercoledì 22 aprile 2015

Siamo disponibili al perdono?

Carissimi fratelli e sorelle, uno degli aspetti della nostra fede più difficili da mettere in pratica è quello del perdono. Purtroppo noi Cattolici non sempre sappiamo perdonare e questo purtroppo non fa piacere al Padre.
Proprio per questo, oggi, voglio condividere con voi una bella riflessione del mio amato Vescovo Giuseppe: "Beneficiati dalla misericordia e dal perdono di Dio, i discepoli del Signore sono chiamati, a loro volta, ad aprirsi al perdono dei fratelli, a darlo e a chiederlo. Per questo Gesù chiede di riconciliarsi con il fratello prima di presentare la propria offerta al Signore (cfr. Matteo 5, 23). Esplicito è il richiamo di san Paolo: "Non tramonti il sole sulla vostra ira". (Efesini 4, 26) Il perdono reciproco è non solo espressione di amore fraterno, ma è rivelatore della sincerità della richiesta a Dio: "Perdonate e sarete perdonati". (Luca 6, 37)
Il discepolo del Signore non solo deve perdonare sempre, ma la misura del suo perdono è quella di Dio: "Come il Signore ci ha perdonato, così fate anche voi". (Colossesi 3, 13) Non è facile il perdono ai fratelli. Gesù ne è consapevole. Per questo invita a pregare il Padre: "Perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore". (Luca 11, 4)". (Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giuseppe Cavallotto, "Cristiani si diventa - Chiamati a essere discepoli del Signore", Nota Pastorale per il biennio 2010-2012, pagina 18)
Carissimi fratelli e sorelle, il mio Vescovo ci ha spiegato che il perdono non è facile ma è indispensabile per i Cattolici. Lo ha fatto citando più volte la Scrittura perché la Chiesa Cattolica affonda le proprie radici nella Parola di Dio.
Prima di congedarmi da voi, quindi, mi permetto di invitarvi a leggere e meditare spesso e volentieri la Bibbia.
Un abbraccio, Elia.

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