Carissimi fratelli e sorelle, quest'oggi ho seguito con molta attenzione le celebrazioni per il 23esimo anniversario della strage di Capaci nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta.
A Palermo questa mattina c'erano più di 40mila giovani che, con la loro presenza, hanno voluto dire no alla mafia.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era presente e, nel suo lungo discorso, ha detto che "I nomi, i volti, gli esempi di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino sono indissolubilmente legati dal comune impegno e dai valori che hanno testimoniato e dalla coraggiosa battaglia, per legalità e democrazia, che hanno combattuto, affidando a tutti noi il compito di proseguirla".
Come Italiano e come Cattolico sento il dovere di dire il mio No alla mafia ma soprattutto voglio ricordare con affetto tutti i miei amici siciliani che, ogni giorno, onestamente, si ribellano al sistema omertoso della loro terra per costruire una Sicilia più equa, onesta e democratica.
Carissimi fratelli e sorelle, tra questi eroi dei giorni nostri c'è il mio amico Orazio che, figlio di Carabiniere, crede nella legalità, nell'onestà e nell'amicizia come strumento di redenzione della sua terra.
Per favore, nelle vostre preghiere, ricordatevi anche di lui e della sua famiglia perché Gesù ci chiede di "beatificare" gli operatori di pace e di giustizia.
Un abbraccio, Elia.

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